Diciamo subito una cosa per esser chiari.
Coloro che oggi dentro il Pd criticano Renzi, non sono credibili, come non lo erano quando lo hanno osannato, sia sostenendo la sua riforma costituzionale, bocciata dai cittadini, sia assecondando la sua legge elettorale (Rosatellum), che nomina d’ufficio i parlamentari, invece di eleggerli. Questo dimostra altresì una grande verità e una lezione di vita per tutti, a maggior ragione per coloro che sono caduti nella “trappola” della fede, solo perchè avevano in tasca la tessera del partito.
Voglio dire, ogni teoria scientifica e pensiero politico deve postulare nella sua enunciazione la sua falsificabilità per esser vera. Per questo “consiglio” costoro di non gettare mai alle ortiche lo spirito critico, che deve accompagnare il ragionamento, ne mai accettare per fede, come fosse l’oracolo, una teoria politica, qualunque essa sia, ma di sottoporla sempre a critica e verifica e di essere disponibili ad accettare nuove teorie in luogo delle precedenti, nel momento in cui queste, spiegano e comprendono ciò che prima non aveva soluzione.
Costoro hanno taciuto allora, salendo agevolmente sul carro del vincitore, appoggiando quella riforma costituzionale e quella legge elettorale. Oggi invece lo criticano, continuando a stare sul carro dei “nuovi vincitori”. Insomma buoni per tutte le stagioni.
Oggi però (ieri per chi legge), in conferenza stampa, dopo le consultazioni al Quirinale, l’offerta politica di Matteo Renzi per risolvere la crisi di Governo, che va detto, egli stesso ha avviato, resta l’unica strada percorribile, se vogliamo dar vita ad un Governo politico solido, europeista, che garantisca nel contempo le riforme necessarie al Paese, a cominciare da una nuova legge elettorale e garanzia di stabilità per concludere in modo naturale la legislatura.
Sono sincero. Le parole e il ragionamento sotteso da Renzi in conferenza stampa tenuta immediatamente dopo il colloquio con Mattarella, mi ha spiazzato. Mi ha convinto con le sue parole pronunciate in diretta al popolo italiano di non avere pregiudizi e di puntare ad una soluzione squisitamente politica per uscire dalla crisi. Le sue critiche, come la ricerca affannosa di voti in parlamento, mi è sembrata condivisibile, così come condivisibile è la sua posizione di ricercare soluzioni alle questioni, prima ancora che parlare di nomi.
Insomma mi sono trovato d’accordo con le sue parole, tra l’altro dette a caldo pubblicamente agli italiani. Finalmente, dicevo, una via per chiudere la partita, ma conoscendolo mi sono pure chiesto dov’è il trucco.
In effetti il trucco c’era ed è stato immediatamente svelato alcuni minuti dopo quella stessa conferenza stampa, quando alle belle parole ha fatto emergere la pregiudiziale verso un reincarico a Conte, smentendo quanto detto qualche minuto prima, dimostrando di essere un abile doppiogiochista e prestigiatore politico.
In tal modo si è allineato sulle posizioni pregiudizievoli espresse da Della Vedova ed Emma Bonino di +Europa e del socialista Riccardo Nencini, nel porre il veto sulla persona. Altro che non è una questione caratteriale, ma politica. E’ proprio vero il contrario. E questa, caro Renzi, Della Vedova, Bonino e Nencini, non è politica.
In questo modo Renzi, forte del tentativo fallito di raccattare voti in parlamento ha alzato la posta e di fatto, ingessato il parlamento obbligandolo a seguire un’unica strada per la soluzione della crisi, la sua. Qualsiasi Governo, anche non politico (istituzionale), a condizione che non sia guidato da Conte.
In questo modo ha svelato la sua vera natura e cioè quella di avere pregiudizio verso le persone, nella fattispecie Giuseppe Conte, ma soprattutto di essere un abile doppiogiochista e prestigiatore politico mentendo agli italiani.