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A Modugno, come in altre città d’Italia, i monopattini elettrici sono in costante aumento. La loro diffusione, sommata a quella delle biciclette elettriche, sta creando però seri problemi alla circolazione, ma soprattutto espone i pedoni e gli stessi conducenti a rischi di incidenti, come le cronache riportano quotidianamente.

Ora, pur apprezzando l’utilità del mezzo per la mobilità personale nell’ambito degli spostamenti urbani, ma anche per la sua semplicità e sostenibilità ambientale, il mezzo introduce nella circolazione ulteriori motivi di pericolosità, pertanto richiede costante attenzione e monitoraggio del fenomeno da parte delle istituzioni.

Sebbene in presenza di una normativa nazionale è necessario che i comuni dispongano ulteriori misure in base a particolari esigenze di circolazione e di caratteristiche strutturale delle strade e dei borghi, al fine di tutelare meglio l’incolumità fisica dei pedoni e degli stessi conducenti, molto spesso minori.

La legge del 28 febbraio 2020, n. 8, che ha convertito con modificazioni il decreto-legge cosiddetto “decreto milleproroghe”, disciplina la circolazione stradale dei dispositivi per la micromobilità elettrica e dei veicoli atipici, ma lascia spazio  ai sindaci di intervenire con ordinanze specifiche per un uso più stringente, al fine di regolamentare meglio l’utilizzo di tali mezzi nel centro abitato urbano.

A tal proposito mi rivolgo al sindaco Nicola Bonasia per chiedergli se ritiene il caso di intervenire con un’ordinanza, per disporre ulteriori misure a tutela dell’incolumità fisica di conducenti e pedoni, inerenti l’uso dei monopattini elettrici, come per esempio quello di poter essere condotto dal compimento del quattordicesimo anno di età; che i mezzi devono essere provvisti di un campanello o segnalatore acustico, transitare dove possibile, sempre sulle corsie ciclabili, mentre è sempre vietato circolare sui marciapiedi o contromano. Proibire sul monopattino il trasporto di persone, oggetti o animali. Indossare dopo il tramonto o in particolari condizioni atmosferiche di scarsa visibilità, un giubbotto o bretelle retroriflettenti e attivare i dispositivi di illuminazione. Insomma un corpus di norme e regole comportamentali di contenimento e mitigazione di un fenomeno che se lasciato all’improvvisazione rischia di generare seri problemi di ordine socio-sanitari ma anche giuridici.

Va da sé che all’ordinanza, laddove se ne condivide lo spirito, deve essere accompagnata da un’importante campagna di sensibilizzazione rivolta sia ai giovani che agli adulti, per educare ad una guida del mezzo più prudente e responsabile.

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