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Photo credit: Raffaele Paparella

Ho sempre sostenuto (https://www.paparella.it/blog/reddito-minimo-garantito-un-diritto-costituzionale/) che il reddito minimo garantito, o, come in Italia è stato pensato (reddito di cittadinanza), non è una semplice misura di politica del lavoro o contrasto alla povertà. E’ anche questo, ma non solo. Esso è soprattutto un diritto, per giunta fondamentale, come lo è il diritto politico (diritto di voto) o giuridico (eguaglianza di fronte alla legge). Pertanto, come tale, deve essere tutelato in Costituzione.

La politica purtroppo, a sinistra come a destra, non lo ha capito. Così facendo lo ha esposto agli attacchi più beceri, persino alla sua abolizione, come è avvenuto.

Pasquale Tridico, ex presidente Inps, ospite alla Festa del Fatto Quotidiano che si è svolta alla Casa del Jazz di Roma lo scorso fine settimana, è tornato sul tema del Reddito di Cittadinanza affermando che ““il reddito di cittadinanza è un reddito minimo, non solo contrasto alla povertà ma va anche ai lavoratori, come integrazione del reddito quando questo è troppo basso”

Finalmente una cosa sensata che va nella direzione e nello spirito originario di coloro (politologi e sociologi) che l’hanno immaginato e dibattuto a partire dalla seconda metà del ‘900. Come dire, Tridico da una interpretazione più aderente di quello che in realtà è o dovrebbe essere il Reddito di Cittadinanza.

Le cose però sono andate diversamente. Il reddito di cittadinanza è stato cancellato da una destra liberista che andata al potere ha avviato una transizione politica verso uno stato autoritario e paternalistico, caritatevole con i poveri, colpevoli essi stessi della loro povertà.

Tutto da rifare, come nel gioco dell’oca per Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Frattoianni, Angelo Bonelli e Co.

L’autunno è alle porte e la necessità di chi arranca spinge alla mobilitazione generale. Salario minimo, sanità pubblica universalista (riduzione liste d’attesa) e cura del pianeta sono le priorità, a cui va affiancato un reddito minimo garantito, minimo appunto, ma uguale per tutti, nessuno escluso. Un diritto costituzionalmente protetto e pertanto inattaccabile.

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