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Set me free
Set me free (Photo credit: Funky64 (www.lucarossato.com))

L’ergastolo è una forma di violenza inaudita perchè nega l’aspirazione universale degli uomini ad avere speranza. Sul piano giuridico non può farsi diritto solo perchè istituzionalizzato, sul piano politico-filosofico non ha riscontri oggettivi che lo sostengono.

Infatti c’è da chiedersi chi è quell’uomo che ha potuto concedere ad una sovranità (uomo o assemblea) il diritto a privarlo per sempre della propria libertà? Che è come dire con quale diritto  uno Stato può privare per sempre un uomo della propria libertà se non con la forza e la violenza contro il volere di quest’ultimo. Non è forse la libertà il primo dei diritti naturali dell’Uomo nato ontologicamente libero? La libertà è un diritto che nessun uomo ha mai potuto cedere ad un’altro uomo o assemblea.

E quindi la privazione perpetua della libertà di un uomo, può configurarsi come violenza di una comunità che si definisce civile, verso un suo membro?

E come può la violenza farsi diritto solo perchè portata dentro un ordinamento giuridico?

Il diritto sarà vero diritto se lo sarà  o finirà per assomigliare all’oggetto che tenta di regolare dalla cui distanza nasce la propria differenza (E.Resta).

La detenzione è un percorso di espiazione a cui non può essere negata la possibilità di un reinserimento nella vita civile e sociale. Se così non fosse si configurerebbe, come afferma Carmelo Musumeci (ergastolano), una “pena di morte viva”.

Per le ragioni che ho espresso sosterrò l’iniziativa dei Radicali che, a venticinque anni della morte e a trenta dall’arresto di Enzo Tortora, ci riprovano. Il “Comitato Promotore dei Referendum” presieduto da Marco Pannella ha depositato presso la Corte di Cassazione una serie di quesiti referendari per una “Giustizia Giusta”,  fra cui l’abolizione dell’ergastolo.

Da alcuni anni è nato fra gli uomini ombra (gli ergastolani ostativi, come si chiamano fra loro) un vero e proprio movimento, spontaneo e autonomo, che lotta per l’abolizione della “Pena di Morte Viva” (come chiamiamo l’ergastolo ostativo, che ti vieta qualsiasi possibilità di liberazione se non collabori, mettendo un altro in cella  al posto tuo).

E in questa battaglia di civiltà e di diritto gli uomini ombra e i radicali lotteranno insieme.

Ecco alcune dichiarazioni di Carmelo Musumeci, uno degli uomini ombra che da anni combatte per fare conoscere in Italia (Patria del Diritto Romano e della Cristianità) la “Pena di Morte Viva”:

“Imprigionare una persona per sempre è come toglierle tutto e non lasciarle niente, solo la  sofferenza e la disperazione, perché con l’ergastolo la vita diventa una malattia. La “Pena di Morte Viva” supera i limiti della ragione e fa diventare gli uomini esclusivamente corpi parlanti.

L’ergastolano non può guardare in faccia il futuro. Può solo guardare il tempo che va via. Per questo molti di noi se potessero scegliere preferirebbero morire subito, adesso, in questo momento, piuttosto che nel modo orribile, progressivamente e infinitamente spaventoso, di morire un po’ tutti i giorni.

Gli ergastolani più fortunati riescono ancora a sognare: i nostri sogni sono le uniche certezze della nostra vita e spesso sogniamo di riuscire ad avere un fine pena.

Anche gli ergastolani sono per la certezza della pena,  ma non ci fermiamo solo qui,  siamo anche per la certezza della fine della pena,  per avere un calendario in cella per segnare con una crocetta i giorni, i mesi, gli anni che passano.

Molti di noi non sanno più chi sono, dove sono, né dove stiamo andando: non abbiamo nessun domani, solo un passato che non passa e corriamo verso la morte. Aiutateci a fermarci, aboliamo l’ergastolo, fate vivere anche noi. “

La Costituzione Italiana all’art. 27 comma 3 recita:

“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato

Il quesito referendario:

Volete voi che sia abrogato il codice penale approvato con Regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398
e successive modificazioni limitatamente all’articolo 17, comma 1, n. 2 che recita “l’ergastolo;” e
all’articolo 22?“.

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Una risposta

  1. DR.PAPARELLA NON CONDIVIDO.ANZI SAREI PER LA PENA DI MORTE PER REATI GRAVI CHE CANCELLANO LA VITA ALTRUI SPECIALMENTE PER CHI NON PUO’ DIFENDERSI.

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